Belpasso – Il Sai di Belpasso ha organizzato presso l’aula consiliare del Comune ospitante una rappresentazione teatrale dal titolo “Il castello di ghiaccio “ che ha visto come protagonisti i giovani ospiti del centro.
I bambini hanno recitato e ballato raccontando la storia di un fiocco di neve; un progetto ideato dall’ educatrice dott.ssa Irene Sambataro. Hanno parlato anche dell’inverno come un momento di cambiamento, lo stesso che stanno vivendo da quando hanno dovuto lasciare il loro Paese, trasmettendo un messaggio: “Come una goccia di acqua si trasforma in un fiocco di neve libero di volare, anche un’esperienza di vita negativa può trasformarsi in una opportunità unica”.
I ragazzi invece hanno cantato sulle note di ‘Heal the world’ di Michael Jackson accompagnati dai docenti prof. Giuffrida e prof.ssa Rapisarda, e da alcuni alunni del coro della scuola “Nino Martoglio” coinvolti dall’ educatrice dott.ssa Elisabetta Romeo che ha detto “si può rendere il mondo un posto migliore…e l’unico mezzo è l’Amore”.
Presenti il sindaco Daniele Motta e il presidente del consiglio Patrizia Vinci che hanno colto l’occasione per ribadire che l’ integrazione é uno stato della società in cui tutte le parti sono collegate tra loro in una collaborazione reciproca e confermando, ancora una volta, la totale disponibilità nei confronti dei beneficiari ospiti nel territorio. Esempio di tutto ciò è stata la partecipazione attiva allo spettacolo di numerosi residenti .
Per i saluti finali, è intervenuta la coordinatrice della struttura di Belpasso, dott.ssa Ignazia Manera che collegandosi al discorso precedente ha espresso piena soddisfazione nella riuscita del progetto come mezzo che ha permesso, l’incontro di diverse realtà per creare un momento di confronto: “l’integrazione dei nuclei familiari in un contesto sempre più condiviso è uno degli obiettivi principali del lungo percorso di integrazione dei nostri ospiti. Il coinvolgimento della popolazione locale ha dimostrato che è possibile raggiungere l’ integrazione dei nuclei familiari in un contesto sempre più condiviso dalla comunità ospitante.”
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