Spettacolo conclusivo del progetto BeeDINI dell’ampio progetto “BeeDINI Vizzini 2030” sabato 30 luglio. La manifestazione ha segnato la fine del percorso di lettura e riscoperta del territorio che ha visto l’assidua partecipazione degli ospiti del SAI (dm e ordinari) del comune etneo. I partecipanti hanno anche realizzato degli splendidi arazzi con la guida di Jonida Xherri che, con il suo impegno, ha impreziosito l’intero progetto. Lo stesso ha visto anche la partecipazione di 21 studenti americani che hanno aderito ai laboratori teatrali con attività creative realizzate dalle donne africane ospiti della cooperativa IRIDE.
“A cu cià cunti”, il laboratorio a sei mani diretto dalla Presidente dell’associazione culturale “Isola Quassùd” Emanuela Pistone e condotto insieme ai due artisti Salvo Disca e Jonida Xherri, è stato un’esperienza di scoperta e di continua sorpresa. Come dichiara Emanuela “il percorso di “a cu cià cunti – intrecci e narrazioni, laboratorio a cura di per “BeeDINI – Vizzini 2030”, è iniziato a febbraio. Per quattro giorni al mese, da febbraio a oggi, ci siamo fermati qui a Vizzini e, dopo le cinque ore quotidiane di laboratorio, siamo rimasti in ascolto di questo territorio unico per caratteristiche culturali, geografiche e storiche. E Vizzini ci ha risposto e ci ha parlato con grande generosità, mettendo in luce i suoi lati più belli e dolenti insieme. Vizzini ci ha parlato attraverso le voci di alcuni dei suoi abitanti, alcuni li abbiamo incontrati per caso, o forse perché da qualche parte era scritto che avremmo dovuto incontrarli, come Giovanni Cosentino tipografo per scelta e per tradizione familiare, che è una miniera di racconti, o come Gregorio Privitelli Valparaiso, l’‘eremita’, che ci ha regalato un momento di poesia divertente e inaspettato. Altre voci invece siamo andati a cercarle, come quelle dei giovani del servizio civile che lavorano al Museo dell’Immaginario Verghiano, che ci raccontano delle loro incertezze sul futuro, insieme alla voce di Valentina, giovane e bella Vizzinese d’oc che ha seguito il nostro laboratorio e che ci ha contagiati con il suo amore per la propria terra e la sua ferma volontà di rimanere e provare a costruire qui il proprio futuro.
E infine ci ha parlato la voce di Gino Salina, il pastore2.0, come lo abbiamo ribattezzato, un giovane uomo coraggioso e lungimirante che insieme a sua moglie ha fatto una scelta controcorrente: tornare a casa a fare il pastore appunto, mettere su un’impresa nel proprio territorio dopo l’esperienza degli studi universitari al Nord, interrotti a favore della scommessa di far rivivere la propria terra e di far crescere i propri figli in un territorio che ha bisogno e merita di essere riscoperto perché ha ancora molto da offrire.
Sono voci sorprendentemente diverse, sono le voci degli anziani, in netta maggioranza numerica oggi ad abitare Vizzini, ma sono anche le voci di chi ha scelto di tornare o di rimanere a casa e scommettere sul territorio, e sono anche le voci di chi ha dovuto lasciare la propria di casa e ne ha trovata un’altra qui, come le ospiti della struttura d’accoglienza ‘Iride SAI Vizzini’, donne straniere sole o con figli, alla ricerca di un futuro migliore esattamente come chi questa terra ha dovuto lasciarla per le stesse ragioni. E sono ancora le voci degli ospiti della comunità d’accoglienza CTA Cappuccini, persone con ‘bisogni speciali’ che ci hanno regalato il loro modo ‘speciale’ di essere al mondo. E ancora a parlarci è stata la voce delle strade, dei vicoli, dei luoghi abbandonati e di quelli che invece rinascono a nuova vita, come il Castello che è la meta finale della nostra passeggiata
Questa esperienza, l’incontro con questa umanità così varia e piena, questo paese così austero e ospitale allo stesso tempo, che si porta dietro un’eredità culturale imponente e difficilissima da superare senza rimanerne ingabbiato, quella Verghiana, che permea ogni angolo e ogni persona di questo paese, questa esperienza dicevo ci ha regalato una visione nuova di questo territorio, ci ha sorpresi, incuriositi, e ci ha spinti a conoscerlo ancora più a fondo in futuro.
E noi speriamo di riuscire a trasmettere ai Vizzinesi e non solo, lo stesso stupore e meraviglia che sono stati il propellente del nostro lavoro, invitando tutti a tornare in questo posto magico, ricco di storia ma soprattutto carico di potenzialità per il futuro e a partecipare alla nostra performance che avrà luogo qui a Vizzini alla fine di luglio.
Qualcuno forse dirà ‘ sì ma… a cu cià cunti?’ E noi rispondiamo ‘buona passeggiata’ e… benvenuti a Vizzini”!
Emanuela Pistone
Presidente di Isola Quassùd
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